Estorsione mafiosa a commerciante di Nicotera: arrestati i complici del boss Antonio Mancuso

carabinieri 1011Due persone, Giuseppe Cicerone, di 88 anni e Francesco D'Ambrosio (39 anni), sono state arrestate e poste ai domiciliari dai carabinieri di Tropea con l'accusa di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Gli arresti sono stati fatti, in esecuzione di un'ordinanza emessa dal gip distrettuale di Catanzaro, su richiesta della Dda del capoluogo, in prosecuzione dell'inchiesta che ha portato lo scorso 18 luglio all'arresto per estorsione di Antonio Mancuso, boss dell'omonima cosca di 'ndrangheta. L'operazione, coordinata dalla Dda di Catanzaro guidata dal procuratore Nicola Gratteri, e' stata denominata "Maqlub" che in arabo significa ribaltamento.

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Si tratta della stessa inchiesta che ha fatto luce sull'estorsione perpetrata ai danni dell'imprenditore Carmine Zappia, titolare di un negozio di arredamenti di Nicotera. Giuseppe Cicerone, cognato di Antonio Mancuso, secondo l'accusa avrebbe concorso all'estorsione ai danni del commerciante di Nicotera. In particolare l'ottantottenne avrebbe riferito alla vittima che "era stato deciso di pestarlo" e che cio' non avveniva solo per il suo personale parere negativo. Dall'indagine sono emerse altre vicende come la tentata estorsione ai danni di alcuni ambulanti e, in particolare, nei confronti di un cittadino extracomunitario per farsi consegnare del denaro per l'occupazione e l'utilizzo di alcuni spazi per la vendita.