"Family gang": dure condanne sulla banda che seminava il terrore a Bagnara Calabra

bagnaracalabra alto 500Erano pronti a sparare ai Carabinieri se fossero stati intercettati nel corso dei loro traffici illeciti, pur di sfuggire all'arresto. Questo il quadro che era emerso dall'inchiesta "Family gang", curata dalla Procura di Reggio Calabria. Ieri, la sentenza al termine del giudizio abbreviato e le dure condanne sulla banda che terrorizzava Bagnara Calabra.

La condanna più pesante è stata inflitta a Fortunato Praticò, 20 anni, ma nel complesso sono dure tutte le decisioni prese dal Gup di Reggio Calabria: 18 anni a Rocco Perrello, 12 a Fabio Praticò, 11 anni a Domenico Scarcella, 8 anni e 8 mesi a Samantha Leonardis, 7 anni ciascuno a Vincenzo Caratozzolo e Fabio Cacciola.

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Le indagini, condotte dalla compagnia Carabinieri di Villa San Giovanni sotto il coordinamento della Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria, avrebbero permesso di provare l'esistenza di un sodalizio criminale composto da personaggi di Bagnara Calabra, dedito principalmente al traffico di cocaina e marijuana, che ricorrevano sistematicamente all'intimidazione violenta e armata per perseguire i loro interessi illeciti ed affermare la propria capacità di controllo mafioso nel territorio di riferimento. Le indagini sono state avviate nel 2017 dopo che, nel pomeriggio dell'8 agosto, a Bagnara Calabra, furono sparati colpi d'arma da fuoco contro l'abitazione del comandante facente funzioni della locale Polizia municipale. Gli approfondimenti investigativi sull'episodio hanno permesso di mettere in luce una serie di reiterate condotte delittuose, altamente spregiudicate, culminate in un tentato omicidio. Con specifico riferimento all'intimidazione nei confronti del Comandante della polizia locale di Bagnara, gli accertamenti scientifici dei Carabinieri del R.I.S. di Messina e le ulteriori attivita' investigative, anche di natura tecnica, avrebbero consentito di individuare esattamente il responsabile dell'azione delittuosa in Fortunato Pratico', ricostruendo in modo dettagliato dinamica e movente.

L'azione delittuosa fu decisa in relazione ad alcuni contrasti sorti nell'ambito dell'attivita' istituzionale svolta dalla Polizia locale di Bagnara e riconducibili all'attivita' di controllo svolta a carico di alcuni venditori ambulanti, i cui interessi erano solitamente perorati da altri personaggi che, pur non essendo direttamente coinvolti nelle attivita' commerciali, si erano spesso presentati, quasi fossero dei protettori, durante i controlli o negli uffici della Polizia municipale chiedendo spiegazioni sulle ragioni delle verifiche. Pratico' sarebbe stato al vertice del sodalizio criminale dedito allo spaccio nella "piazza" di Bagnara Calabra.