Il percorso "R come Reggio": "Nessuna programmazione turistica e culturale, prevalgono improvvisazione e volontariato"

"Per l'ennesima volta l'Amministrazione sceglie la strada della Manifestazione d'Interesse per eventi di ambito culturale. Questa volta, in particolare, rivolti al Carnevale 2019. Gli interessati si impegnano a realizzare a proprie spese il progetto proposto". Lo si legge in una nota del percorso "R come Reggio" che vuole che l'Amministrazione "dica chiaramente cosa intende per turismo e cultura! Non lo abbiamo ancora capito".

--banner--

"Bisogna uscire dalla retorica del contributo volontario e gratuito alla partecipazione della città. Sappiamo benissimo che la situazione debitoria del Comune non consente spese straordinarie afferenti a questi ambiti. Riteniamo, però, questo sia un problema che si inserisce in un problema strutturale più profondo: l'assoluta assenza di progettualità. Basti, a riprova di questo, dire che la manifestazione di interesse è stata pubblicata il 12 febbraio e la scadenza fissata al 21 febbraio. Neanche una festa parrocchiale si progetta ed organizza in così poco tempo!
Nell'assenza di un progetto complessivo, di una visione "culturale" della città, l'improvvisazione è il faro illuminante. Lo abbiamo già scritto, lo ribadiamo: la cultura è l'elemento dal quale occorre ripartire per ripensare alla città, al suo anno zero da questo punto di vista, per ricostruire il tessuto civile, sociale, urbanistico e politico di questo territorio! Questo è in assoluto contrasto con l'assenza di una visione culturale della città, che comporta il rincorrersi di eventi che spesso servono solo a chi li fa e non riescono a incidere nel territorio, a lasciare un segno tangibile per cambiare in meglio il volto di Reggio. Eventi amatoriali spesso associati a percorsi ragionati e di alta professionalità, in una casualità che non valorizza né gli uni né gli altri.
Insomma, in questa città è il volontariato puro a sostenere il territorio, per la maggior parte dei settori, dal welfare alla cultura. Quando verrà il tempo di costruire il futuro della città, senza rincorrere scadenze e festività? A chi giova che il Carnevale venga così organizzato? O le estati reggine? O tutte le altre serie di contenitori di eventi in cui non è mai stato possibile ravvisare un Progetto Culturale e Turistico di città? Se si chiede di pensare a un contributo volontario e gratuito alla città, siamo almeno messi in condizione di costruire insieme un percorso. Soldi non ce ne sono? Ma idee sì!
In più, come ravvisato dalla nostra partecipata assemblea dello scorso gennaio, alla richiesta di un contributo di idee e operativo gratuito durante alcuni momenti "caldi" dell'anno, non corrisponde una chiara gestione degli spazi comuni e pubblici in cui è possibile fare cultura durante il resto dell'anno. Chi fa Cultura (mettiamoci la C maiuscola) durante tutto l'anno deve arrabattarsi per trovare uno spazio e deve fronteggiare importanti spese; quando l'evento rientra negli episodici "contenitori" dell'Amministrazione può avere, forse, uno spazio e un po' di pubblicità. L'estemporaneità giova solo a chi la pubblicizza. Vorremmo che più che in manifesti, in eventi sporadici e in piattaforme pubblicitarie si spendesse in idee e in una progettualità comune. In quattro anni e passa non lo abbiamo visto. Siamo fiduciosi possa avvenire, prima o poi".