Aeroporto dello Stretto, Lega e MNS attaccano Amministrazione Falcomatà: "Nubi ed incertezze sul futuro dello scalo"

Reggio Aeroporto-500"Dal fronte dell'Aeroporto dello Stretto giungono voci molto allarmanti sulle nubi che si stanno addensando sul futuro prossimo dello scalo reggino. La realtà dei fatti si scontra con i recenti proclami di alcuni rappresentanti di Governo e dell'opposizione, nonché del Presidente della società di gestione Sacal s.p.a., che avevano garantito il ripristino in tempi brevi dei voli Alitalia. I numeri sono, invece, impietosi: dal 1 aprile, e così per tutto il periodo estivo, per quanto risulta dal sistema vendite, i voli verranno ridotti dagli attuali 4 a 2: avremo quindi un solo volo per Roma ed un solo volo per Milano durante tutto l'arco della giornata, peraltro a metà mattinata. Quindi una situazione ai limiti del disimpegno totale da parte della Compagnia di bandiera nei confronti dello Scalo dello Stretto, che soffre ancora per una programmazione di corto respiro. Si apprende che, solo per i due mesi di aprile e maggio, dovrebbe essere operativo, ma il condizionale è d'obbligo, anche il volo del mattino per Fiumicino con successivo rientro in serata per il night stop". E' quanto afferma in una nota Michele Gullace, Coord. Prov.le Lega per Salvini.

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"Dal mese di giugno i 4 voli attuali (tre Roma ed un Milano Linate) dovrebbero essere ripristinati, benchè attualmente non siano prenotabili: magra consolazione se solo si ricorda che, da decenni, il traffico aereo nel periodo estivo veniva incrementato in numero di voli e rotte. Di fatto tale situazione di precarietà, impedisce agli operatori turistici del reggino, e agli utenti dello scalo in generale, di poter programmare l'intera stagione in corso ed i propri spostamenti, specie di gruppo; infatti, per questo motivo, molti viaggi organizzati sono stati già dirottati sugli aeroporti di Catania e Lamezia Terme, con grave danno per il nostro aeroporto, , sia in termini economici che in numero di passeggeri, facendolo scivolare sempre più verso il proprio minimo storico. Viene così impedito qualunque sviluppo di pacchetti ed iniziative turistiche per la provincia di Reggio Calabria. Ma le notizie più allarmanti arrivano da SACAL: il tanto atteso nuovo piano industriale, sostitutivo di quello iniziale con il quale la società di gestione si era aggiudicata il bando dell'ENAC per la concessione della gestione trentennale dello scalo reggino, la cui stesura è stata affidata alla società Pricewaterhouse Coopers, non risulterebbe ancora disponibile alla visione da parte delle organizzazioni sindacali, nonostante sia trascorso già un anno dall'affidamento dell'incarico alla predetta società di consulenza e revisione. Inoltre, l'Ente di gestione aeroportuale, che ormai gestisce tutti gli aeroporti calabresi, su investitura dell'ENAC e con il beneplacito della Giunta Oliverio, da anni è rimasta del tutto sorda alle richieste delle rappresentanze dei lavoratori dello scalo di Reggio Calabria (ben 38 richieste di incontro sono state disattese!). Infine, vi è la seria e concreta preoccupazione che, dal 27 Ottobre prossimo, Alitalia possa disimpegnarsi completamente dall'Aeroporto di Reggio Calabria, non risultando oggi prenotabile alcun volo già da tale data e per tutta la stagione invernale 2019/2020, diversamente da quanto è possibile per il resto dei voli del vettore nazionale: questa sarebbe la ciliegina avvelenata finale per gli operatori del reggino".

E conclude: "Insomma, una situazione che, se la Regione, la SACAL ed i parlamentari reggini, continueranno solo ad andare avanti con proclami ad uso elettorale, senza che alle parole seguano fatti concretie duraturi, getta una luce di incertezza sull'Aeroporto e sulle maestranze che, giornalmente, svolgono con enorme impegno e professionalità la propria attività al servizio della nostra già martoriata Città Metropolitana.
Ed a proposito di Città Metropolitana, stendiamo un velo pietoso sull'assenza del nostro Sindaco uscente, che pure dovrebbe avere a cuore le sorti dello scalo che lo vede utente abituale della Compagnia di Bandiera".

"Nonostante i grandi proclami, l'orizzonte dell'Aeroporto dello Stretto resta grigio e nebuloso.
Le ultime notizie sul futuro del "Tito Minniti" continuano a mortificare Reggio ed i reggini. Il tanto magnificato arrivo di compagnie low-cost, in primis Rynair, che avrebbe dovuto ampliare l'offerta da e per la nostra città sembra essere sfumato: quest'ultima compagnia di voli ha infatti aggiornato l'elenco delle proprie percorrenze ed inserito 53 nuove rotte per l'estate 2019, ma tra queste non vi è traccia della città della Fata Morgana" afferma, invece, Ernesto Siclari, Commissario Provinciale MNS.

"Si tratta dell'ennesimo fallimento perpetrato ai danni del territorio reggino in capo ad un management societario dalle logiche imprenditoriali e politiche orientate alla valorizzazione di altre province ma non certo della nostra Area Metropolitana. Una sorta di colonizzazione che Reggio per storia, tradizione ed importanza non può continuare a subire, offuscata da annunci promozionali di carattere meramente illusorio.
E lo scetticismo ora calato sulle nuove rotte Ryanair, particolarmente attese dalla cittadinanza, non è l'unico campanello d'allarme circa la precarietà gestionale dello scalo.
Mancano continuità e stabilità all'appello delle tratte, con quelle destinazione Roma che subiscono aggiornamenti ed attendono conferme mensilmente, non consentendo all'utenza una programmazione ed una prenotazione a lungo termine. Ma ancor più critica è la situazione per la rotta Milano: la Sacal, ad oggi, non è riuscita a garantire il ripristino del volo Alitalia con andata e ritorno nella stessa giornata, che per decenni si è configurato fondamentale per professionisti e lavoratori, nonché per la dolorosa emigrazione sanitaria, che spinge migliaia di reggini a recarsi in settentrione.
Al contempo, si avverte sensibilmente la mancanza di un Piano Industriale adeguato, segno di una indolenza avvertita verso lo scalo reggino, l'assenza di una pianificazione volta alla crescita dell'infrastruttura la cui gestione si barcamena tra l'ordinaria e minimalista amministrazione per un presidio che, viceversa, merita un ruolo strategico e di impatto per l'economia ed il substrato sociale dell'Area dello Stretto.
In una città che in pochi anni ha perso tutta la sua attrattività, ha ridotto a zero i servizi e abbassato di livello la qualità della vita, con la sua area metropolitana dalle infinite potenzialità rimasta inutile orpello nelle mani di un Sindaco e della sua sinistra incapace e presuntuosa, il pericolo di assuefazione al peggio, di abitudine a subire deve essere periodicamente squarciato da chi ha a cuore le sorti del territorio e non accetta genuflesso di assistere al declino lento e silenzioso.
In attesa di conoscere come e se la Società di gestione vorrà impiegare il finanziamento straordinario stanziato dall'attuale Governo per il "Tito Minniti", va ricordato a Falcomatà che la battaglia a difesa dell'aeroporto, così come tutte le altre che riguardano la salvaguardia dei diritti e delle prerogative di questa città, non si combatte con le dichiarazioni di intento. Si affronta invece con grande senso di responsabilità, con programmi e azioni politiche, uniche in grado di restituire al territorio dignità e rispetto".