(FOTO) Lsu-Lpu, la mobilitazione va avanti: blocchi su A2 e a Villa San Giovanni. Sindacati: "Il Governo si è dimenticato della Calabria"

mobilitazionelsulpu171218"La mobilitazione degli ex Lpu ed Lsu calabresi continua. La protesta non si ferma perché il Governo si è dimenticato della Calabria. La mancanza di risposte sulla delicata vertenza dei lavoratori precari calabresi ci preoccupa. L'interlocuzione istituzionale, già esigua sin dalla prima ora, adesso si è completamente paralizzata. La Calabria chiama e Roma non risponde. Seguendo un solco tracciato dagli amministratori precedenti anche il "Governo del cambiamento" sacrifica, ancora una volta, la voglia di riscatto della Calabria". E' quanto comunicano in una nota congiunta Cgil, Cisl e Uil.

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"Dalle notizie capitoline rimbalzate in Calabria ci pare di capire che la discussione in Commissione bilancio al Senato sull'emendamento "salva precari" non abbia fatto passi avanti. La possibilità che potrebbe essere offerta agli enti locali calabresi di derogare alle norme statali e procedere ad un prolungamento del rapporto lavorativo con i precari presenti in pianta organica non può bastare. Senza la copertura economica e finanziaria del provvedimento, senza la storicizzazione di questo finanziamento, la vertenza non si risolve. Chi è precario oggi, chi lo è da oltre venti anni, continuerà ad esserlo anche in futuro. Questo è inaccettabile.
Questi 4500 lavoratori, che hanno investito per oltre venti anni la loro vita in un'esperienza lavorativa al servizio dei cittadini calabresi, che hanno fatto muovere la macchina burocratica di centinaia di comuni, che sono stati costretti ad accettare una forma prolungata di "caporalato di Stato", adesso, si troverebbero in stato di povertà assoluta. Per loro, che chiedono dignità e lavoro, non può bastare la paradossale e nemmeno scontata ricaduta nel bacino dei percettori del reddito di cittadinanza.
Allo stato attuale, poi, non si comprende quale sia il contributo offerto da questo Governo al cambiamento di rotta di una regione che è stata martoriata, tradita ed abbandonata da chi, sino ad oggi, ha amministrato la cosa pubblica nazionale.
Ai rappresentanti della maggioranza di Governo vorremmo ricordare i rischi concreti che questa disattenzione si porta dietro. Intanto, quello di provocare l'esplosione di una bomba sociale. Poi, di trasformare in povertà assoluta venti anni di esperienza professionale al servizio dello Stato. Infine, di provocare un blocco dei servizi resi ai cittadini, con un conseguente aggravio di spesa per la Nazione intera, e la paralisi completa per tutti quei Comuni che, in questi anni, sono stati martoriati da una politica di austerità che ha bloccato la spesa corrente e reso asfittiche le loro casse.
Crediamo che questa Regione sia stata derubricata dall'agenda politica del Governo.
Niente di più devastante per l'economia di un territorio già messo in ginocchio da una crisi prolungata, dall'assenza di investimenti pubblici e privati e dalla miopia di una classe politica distratta dai giochi di potere.
Ci auguriamo che la mobilitazione dei lavoratori possa sensibilizzare il Governo, i cui rappresentanti di maggioranza non hanno ancora espresso una posizione istituzionale, su questa vertenza e stimolare l'avvio di un tavolo di confronto nazionale permanente.
Allo stesso tempo, infine, chiediamo un sussulto d'orgoglio alla deputazione parlamentare calabrese che su questa vicenda, a parte qualche sparuta presa di posizione, pare aver pavidamente abdicato al proprio ruolo politico ed istituzionale".

mobilitazionelsulpu171218bisIntanto, presidi dei lavoratori precari calabresi sono in corso da stamane nell'area degli svincoli di Cosenza nord dell'A2 e presso gli imbarcaderi di Villa San Giovanni (Rc) per la Sicilia. La nuova mobilitazione, che segue quella dei giorni scorsi che porto' al blocco della ferrovia al'altezza di Lamezia Terme (Cz), e' stata decisa dai sindacati per sollecitare l'emendamento che dovrebbe consentire l'inserimento nella manovra finanziaria dei 50 milioni necessari per la stabilizzazione dei 4.500 Lsu-Lpu operanti nei Comuni della regione. Al momento il traffico sull'autostrada e' regolare, ma e' bloccato l'accesso da e per Cosenza Nord.

I manifestanti, in un primo momento, avevano occupato lo svincolo. Poi il gruppo si e' diviso. Una parte e' entrata in autostrada occupando la sede stradale in entrambe le carreggiate e provocando il blocco del traffico. Un altro gruppo e' rimasto sullo svincolo, mentre il terzo si e' diretto verso la statale 107 Silana-Crotonese.

I lavoratori hanno, quindi, liberato la sede stradale della carreggiata. Da quanto si e' appreso, pare che i manifestanti intendano attuare una protesta ad "intermittenza" nel senso di bloccare una volta una una volta l'altra carreggiata senza provocare lo stop totale della circolazione.

La protesta dei lavoratori precari ex Lsu-Lpu sta interessando anche Villa San Giovanni dove si trovano gli imbarcaderi per la Sicilia. Dopo una sosta nel piazzale, i manifestanti si sono spostati nella vicina stazione ferroviaria dove hanno bloccato i binari 1 e 2. La protesta, comunque, almeno al momento, non sta incidendo sulla circolazione ferroviaria che e' regolare. Insieme ai manifestanti ci sono anche i sindaci di una decina di comuni del reggino.

In tutto ci sono una cinquantina di lavoratori e lavoratrici ex lsu-lpu.

Secondo l'Usb Calabria si tratta di "persone che attendono da vent'anni la stabilizzazione, in dissenso con la risposta delle istituzioni che e' stata assolutamente parziale e destinata a pochi di loro". Dall'imbarco dei traghetti che servono il trasporto nello Stretto, il presidio si e' spostato verso la stazione ferroviaria, dove attualmente stanno occupando i binari. "Il lavoro stabile, tutelato e sicuro e' un diritto - hanno affermato i lavoratori - non molleremo fino a quando il Governo non rispondera' alle nostre richieste".