Forza Italia, Siclari: “Vogliamo una Calabria “che vince”. La mia convention e quella di Cannizzaro in due giorni di fila? “Bicameralismo imperfetto”…”

siclari15dicdi Mario Meliadò - Il giovane senatore forzista di Villa San Giovanni Marco Siclari esce benissimo – al di là dell'assenza di due big come Antonio Tajani e Anna Maria Bernini – dalla "prova" della convention azzurra di ieri. E davanti a taccuini, microfoni e telecamere non rinuncia neppure a qualche stilettata.

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Siclari, che tipo di Calabria "vede"? Una terra in cui riusciate a battere i rivali alle prossime Regionali?

«La Calabria "che vince" è la Calabria che vogliamo. Un sentiero che dobbiamo tracciare insieme, iniziando oggi un percorso che, comunque, vede come obiettivo il riscatto della Calabria, dei calabresi, del Sud: non è un caso se qui ci sono tutti i senatori forzisti di Sicilia e Calabria, perché la Calabria può farcela, ma se fa parte di un progetto di rilancio dell'intero Sud».

...Perché, di cosa ha bisogno esattamente la Calabria?

«La Calabria ha bisogno delle stesse cose di cui ha bisogno la Sicilia: dell'Alta velocità, di potenziare gli aeroporti, del rispetto del diritto alla salute... Se riusciamo noi parlamentari a "fare squadra" per la prima volta nella storia, certo ce la faremo a centrare il risultato».

Intanto, anche grazie alle sue battaglie oggi ai vertici della Sanità calabrese non c'è più Massimo Scura, ma il generale Saverio Cotticelli...

«Sì. Questo è il grande risultato che sono riuscito a portare avanti in Senato: in Commissione, di fronte ai dati Agenas, Scura non ha potuto che ammettere d'aver svolto un lavoro inefficace, al di là di tutti i proclami sulla stampa. E io ho potuto attestarlo direttamente al ministro Giulia Grillo, dunque il Governo è stato letteralmente costretto a revocare il mandato a Scura, che io come persona rispetto: di risultati, però, non ne ha prodotti».

Ma da questa serata quale augurio potrebbe partire?

«...Dobbiamo vincere! Non possiamo più perdere tempo: dobbiamo vincere, e sono certo che vinceremo. Dobbiamo mettere da parte chi fa politica solo per raggiungere consenso elettorale, chi utilizza la politica a fini personali; abbiamo bisogno di circondarci di uomini, professionisti, elementi della società civile, del mondo dell'associazionismo... tutti coloro che vogliono dare un contributo all'attività dei parlamentari, amministratori locali, consiglieri regionali per far nascere un valido progetto di sviluppo per il Sud che possa farci guardare con ottimismo al futuro della Calabria».

Per le Regionali, siete compatti sul nome di Mario Occhiuto. E per le Comunali di Reggio Calabria?

«Per Palazzo San Giorgio è ancòra tutto in divenire... Siamo in attesa di unirci anche noi, all'interno del partito, per capire quali sono i possibili nomi da proporre alla città per risolvere problemi irrisolti da anni: sono sempre più convinto che Reggio Calabria abbia enormi potenzialità, non possiamo permettere che se ne parli per qualche marciapiede che non va o per la spazzatura, quella è solo ordinaria amministrazione, non può essere una "conquista". E nessuno deve più toglierci la speranza di restare a vivere nella nostra città, dove di fatto non c'è il diritto a curarsi, per studiare, per cercare lavoro, in un Sud dal quale un milione 200mila giovani sono andati via...».

...E il rimedio arriva con Matteo Salvini? Sicuri?

«Questo non è un Governo amico del Sud. Purtroppo il 74,52% dei parlamentari meridionali sono del Movimento Cinquestelle: una maggioranza talmente forte che potrebbe rappresentare una "dittatura" e che, avessero programmi validi, davvero potrebbe determinare un rilancio del Mezzogiorno. Ma nei loro programmi, per il Sud c'è solo un'elemosina... è una vergogna. A questo dobbiamo ribellarci e oggi abbiamo iniziato a ribellarci».

Le due convention di Forza Italia, la sua e quella del coordinatore provinciale e deputato Francesco Cannizzaro – tra l'altro, in due giorni consecutivi e persino nello stesso luogo... – non potevano essere una sola? Il partito non ne sarebbe uscito più forte?

«...Io amo il mio partito, sono un uomo di partito; e amo la mia gente. Quindi, se questa è stata una manifestazione che ha chiesto la gente, io l'ho fatta e ho spiegato cosa stiamo facendo al Senato della Repubblica. Francesco la farà a sua volta e spiegherà cosa stanno facendo alla Camera dei deputati».

Stavolta, "bicameralismo imperfetto"?

«Eh sì... è proprio così... perché... di fatto...».

...Perché pare che la viviate con un certo disagio interno, no?

«No, assolutamente no. Era una battuta, certamente, la tua... però non c'è alcun disagio: siamo compatti. Antonio Tajani, per dire, voleva tantissimo essere qui: io stesso gli ho chiesto, visto che non può essere così, di esserci all'incontro promosso da Cannizzaro, me lo auguro. Io conosco da tempo il presidente Tajani, sono cresciuto con lui all'interno del partito: sono sicuro che almeno nelle prossime ore riuscirà a essere a Reggio Calabria».