“Caso Riace”, dopo la solidarietà a Lucano contromosse in cantiere. E un think-tank rappresentativo di ciò che ha animato piazza Italia, in azione il 28 ottobre

ManifestazioneLucanonuova2di Mario Meliadò- (...segue) - LODI? PER IL SINDACO, DENUNCIA IN ARRIVO... «C'è il problema di reggere l'accoglienza a Riace, l'orizzonte è andare avanti con altre fonti di finanziamento e bisogna attrezzarsi a questo scopo. Ma bisogna attrezzarsi, al tempo stesso, per 'dare un colpo' a a iniziative razziste e xenofobe che si stanno moltiplicando a macchia d'olio... Al massimo per l'inizio della prossima settimana, dentro l'Ufficio legale del Sul – fa sapere Aldo Libri, 'storico' rappresentante dei lavoratori e segretario regionale in carica del sindacato di base Sul –, metteremo in piedi il Gruppo Antidiscriminazione. E sarei felice se si potesse denunciare la sindaca di Lodi, Sara Casanova... così impara, a mettere in un angolo i ragazzini neri. Il modello sostenibile per il futuro dell'accoglienza a Riace? Un conto è non avvalersi di fondi dello Stato, altro conto non avvalersi di fondi pubblici in genere. Perché si potrebbe pur sempre accedere, per l'accoglienza ai migranti, ai fondi europei o, su altro versante, a quelli delle fondazioni private. E ancòra, le donazioni dei privati a titolo individuale: non è detto che queste forme di raccolta popolare di fondi non possano diventare qualcosa da canalizzare e rendere stabile, attraverso una serie d'iniziative. E poi, il fronte-lavoro: si potrebbero creare forme di contribuzione volontaria direttamente sui propri emolumenti, per chi lo desideri, a favore di Riace e del suo incredibile modello d'integrazione».ManifestazioneLucanonuova2

«MOBILITAZIONE IMPORTANTE, SOLIDARIETÀ ANCHE». L'ex segretario provinciale dei Comunisti Italiani Enzo Infantino, scrittore e attivista ben noto, mette in luce che «la mobilitazione è importante, così come che la solidarietà continui a esercitarsi in questo paese, a fronte di un episodio come quello di Lucano che, per paradosso, è comunque riuscito nell'impresa di scuotere le coscienze del mondo della solidarietà e di chi ancòra vuole difendere i Valori e i diritti umani in questo Paese. La misura cautelare? Paradossale che Lucano possa continuare a esprimere le sue posizioni con interviste e a ricevere persone senza però uscire di casa... credo che quest'elemento possa essere d'aiuto affinché il Tribunale del Riesame valuti positivamente l'istanza di scarcerazione avanzata dai suoi legali». Come sia finita poi, cioè con la scarcerazione temperata però dal divieto di dimora a Riace per il sindaco in atto sospeso dalle sue funzioni, s'è visto.

«UNA PIAZZA CHE OFFRE SPERANZA, AVANTI FINO ALLA VITTORIA». Spazio anche per un militante, sindaco di Rosarno e deputato storico del Pci del passato non troppo recente: Peppino Lavorato, il mitico inventore della 'Festa dei popoli'. «Questa è una bella manifestazione, è presente una parte importante della popolazione di Reggio Calabria ed è una piazza piena. Una manifestazione che riempie il cuore di speranza, così come la manifestazione e la piazza di Riace, con migliaia di giovani venuti nell'Alto Jonio reggino a manifestare. Ed è una bella notizia, uest'iniziativa, per la Calabria e per l'Italia: ci dice che mentre la Destra razzista e fascista si rivolge agli istinti peggiori, per dividere la povera gente, i nostri poveri, dai poveri in fuga da guerre, violenze e carestie, lavorando per scatenare le guerre tra poveri, noi ci rivolgiamo ai sentimenti più nobili. Una protesta che va portata anche nella Capitale? Certo, dappertutto. Anche perché ci dice quanto sono mobilitanti i sentimenti alti e nobili della solidarietà, della fraternità, dell'uguaglianza.. In nome di Mimmo Lucano e di Riace noi mettiamo in campo i sentimenti più grandi, e con questi vinceremo anche questa battaglia. Noi dobbiamo aver fiducia nei nostri ideali: mentre 'loro' parlano alla 'pancia' del Paese noi parliamo a ideali, sentimenti e fraternità tra i popoli. Alla fine, vedrete, avremo ragione noi».

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«RIACE RESTI 'A RIACE', MA IL PROBLEMA NON SONO I MIGRANTI». Riace deve rimanere 'a Riace'? «Sì, deve rimanere a Riace e deve continuare a essere il simbolo, il modello d'accoglienza e integrazione che è divenuto nel mondo. Va rigettato alla radice – tuona il segretario provinciale di Leu, Alex Tripodi – il tentativo scellerato dei vari Salvini e di questo Governo di portare 'la palla fuori dal campo' e di mettere in discussione quel 'modello' che Riace rappresenta: è combattuto da un pensiero ben presente nella società e che va oltre sigle e associazioni, ma di una Sinistra 'più larga' che rinasce nel Paese e che è pronta a rappresentare l'alternativa, in Italia e in Europa... Il 'modello' possibile? Ma è quello che già è stato attuato a Riace!, dopodiché Mimmo pone l'accento su alcune questioni: per esempio, la fulminea ed efficacissima raccolta-fondi messa in piedi nel Lodigiano... Dopodiché, nel nostro Paese abbiamo alcune leggi ingiuste come la Bossi-Fini e non bisogna far finta che non esistano; anzi, vanno combattute nella società e cambiate dentro le Istituzioni. Il 'modello Riace' è finito? Forse sì, ma bisogna comunque trovare delle misure che facciano mantenere all'Italia uno status di Paese 'civile', a differenza di un Governo che anche nell'ultimo Def vuol finanziare i grandi evasori e continuare ad arricchire le tasche più agiate, e andar contro le classi più deboli, degli ultimi. Che poi sono anche i migranti, ma non sono certo i migranti il 'vero' problema. E noi, nelle piazze e soprattutto dentro le Istituzioni, come Leu cercheremo di dire la nostra».

«CHI SPIANÒ LA STRADA A SALVINI SI CHIAMA MARCO MINNITI ». L'ex consigliere comunale di Insieme per la città e oggi attivista del Laboratorio politico Patto civico Salvatore Silivestro è convinto che «per Riace, il problema oggi è capire, dopo quella circolare del Viminale che pare una 'pezza' peggiore del 'buco', cosa recepiscono davvero le persone che da anni stanno a Riace, e se questa cosa è in qualche modo collegata all'esito della decisione sulla misura cautelare che grava su Mimmo Lucano: non credo sarà un aspetto ininfluente, questo».

E la circostanza che non fu Matteo Salvini bensì il reggino Marco Minniti, da ministro dell'Interno, a decidere l'ispezione su Riace (che, pure, lo stesso Lucano ha sempre invocato)? Obiezione sbagliata, quella mossa in questi giorni da Lega e Cinquestelle? «Assolutamente no: fanno bene a ricordarlo, anzi. Perché non solo Minniti ha 'anticipato' Salvini sul 'caso Riace' ma l'ha anticipato, in generale, sul capitolo-migrazioni, quando da ministro ha sostanzialmente chiuso ai porti libici la possibilità di far migrare verso il continente europeo lasciando che i migranti venissero custoditi all'interno di veri e propri lager. Dopodiché, Salvini ha avuto buon gioco a dire che quei porti erano 'sicuri', visto che già li aveva classificati come sicuri il predecessore Marco Minniti... La verità è che oggi abbiamo a confronto due metodi d'accoglienza: il 'metodo Lodi' e il 'metodo Riace'. E noi stiamo senza il minimo dubbio col 'metodo Riace'», fa eco l'attivista e saggista Pino Ippolito Armino, coordinatore del circolo "Antonio Armino" e a sua volta in Patto civico.

ManifestazioneLucanonuova1«SOSPESA LA COSTITUZIONE, OCCORRE REAGIRE ALL'ISTANTE». Secondo Michelangelo Tripodi, già segretario regionale del Pdci e assessore regionale all'Urbanistica nella giunta Oliverio, le cose dopo il 'decreto Salvini' «sono sì più complesse, così come dopo la vicenda di Lodi, però mi sembra che si sia giunti a una reazione forte, adeguata. A Riace, se non ci saranno più Sprar pubblici ci sarà comunque uno 'Sprar autogestito'... In questo momento bisogna soprattutto sostenere questo 'modello', l'azione di Mimmo Lucano e della Giunta comunale e di tutti coloro i quali sono impegnati a rinfocolare la speranza». Francesco Aiello, docente all'Unical di Arcavacata, ha proposto di mettere insieme Riace, Camini e Stignano, affini nell'incarnare realtà esemplari in materia d'accoglienza e integrazione degli extracomunitari, in modo da creare una sorta di "Distretto dell'accoglienza", un po' bypassando anche il decreto del ministro dell'Interno... «Secondo me – così Tripodi – questa e altre proposte vanno tutte nella direzione giusta, cioè di rispondere con i fatti, con concretezza, a un'azione che rappresenta un barbarico atto di disumanità, ma anche la lesione dei diritti costituzionali di tutti: qui è stata sospesa la Costituzione, nel nostro Paese... Io mi son permesso di dire che l'azione che hanno tentato, poi ora cercandola di derubricare ad atto di volontarietà, sappiamo bene che cela un ricatto: se ti sposti resti nello Sprar, se non ti sposti no, è chiaro che c'è un ricatto grave, pesante che pesa sulla testa di queste persone. Non c'è dubbio che la risposta migliore è un processo d'autogestione, e dico di più: occorre rilanciare il 'modello Riace' e farlo crescere nel Paese, anche quale migliore risposta al Governo gialloverde e al 'ministro della Paura', come molti chiamano Matteo Salvini in modo non certo infondato, che su questa paura sta cercando di costuire un consenso e di andare su una linea inaccettabile per la Storia, la cultura, la tradizione di queste terre e per quello che siamo noi calabresi e reggini».

DOPO LA PROTESTA, "THINK-TANK" IN AZIONE A FINE MESE. Al termine dell'iniziativa, l'idea che forse ci saranno altre iniziative 'plurali' di solidarietà ma che una delegazione sintesi delle varie anime e dei tantissimi 'mondi' visti in piazza Italia si rivedrà il 28 di questo mese. E stavolta non per inondare di nuovo vie o spazi comuni con la legittima indignazione popolare; ma allo scopo di mettere in piedi un think-tank e una buona capacità d'elaborazione, in grado d'identificare una Strategia sul versante-migranti ma non solo... E che potrebbe produrre un frutto, nei suoi termini, persino inaspettato.