Lega, quel ‘cartellino giallo’ di Furgiuele all’ex-sovranista Minasi… “Con lei parliamo sempre, può far parte della militanza. Le candidature? Sono un’altra cosa”

7 - pubblico bdi Mario Meliadò - La conferenza stampa della Lega all'Hotel Excelsior di Reggio Calabria (in realtà relativamente pochi i giornalisti, decine e decine iscritti e simpatizzanti...) è stata l'occasione per divulgare notizie sulla nuova sede (zona Nord della città: in via Lia, già s'è detto) e sull'organizzazione del partito "Lega Salvini Premier": occhio alla denominazione, come già abbiamo evidenziato numerose volte, non si tratta di mera questione nominalistica ma sostanziale, su cui si giocheranno partite finanziarie e di nomenklatura a Reggio Calabria come nella Capitale.

Cuore dell'incontro coi cronisti, poi, il Coordinamento cittadino di fresca nomina. Una conferenza stampa «a inviti», come specificato persino nel documento: e inizialmente qualcuno ha pure tentato di 'tenere il punto' e di evitare che riprese, foto, interviste fossero effettuate da giornalisti non invitati (salvo formulare successivamente le proprie scuse agli interessati). Però la formula non è apparsa tra le più rassicuranti, ammiccando – di fatto – all'eventualità che, in occasione di prossime conferenze stampa, qualche cronista "sgradito" possa non ricevere più comunicazioni o inviti a partecipare.

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In realtà, però, il sabato mattina è stato soprattutto l'alveo perfetto per gli 'avvertimenti' a qualche politico di area che secondo i vertici leghisti reggini e calabresi s'è mosso maluccio, male o malissimo...

Malissimo, par di capire, si sarebbe mosso ad esempio l'ex indignato Francesco Anoldo Scafaria, che nell'era delle autocandidature come, a San Luca, per esempio quella del giornalista e massmediologo Klaus Davi, sempre nel centro aspromontano ha lanciato la propria (per la lista civica 'Uniti per San Luca') salvo poi dire a più riprese e in varie occasioni anche pubbliche di essere 'il candidato della Lega' per la sindacatura sanluchese. «Ma, no... Non lo conosciamo», è il commento lapidario del deputato e coordinatore regionale del Carroccio Domenico Furgiuele: un palmare 'cartellino rosso'.

Epperò i vertici leghisti ne hanno pure per un'amministratrice provetta, tra le più apprezzate del centrodestra reggino e calabrese: l'ex consigliere regionale ed ex assessore comunale al Welfare Tilde Minasi.

«Siamo nel 2018, e non penso che qualcuno ancòra possa immaginare che esiste la Befana, o Babbo Natale... - era risuonata l'ampia premessa di Michele Gullace, commissario provinciale e per Reggio Calabria città –. Io ho continuamente comunicazioni e richieste d'incontro da parte di persone che sostengono che a questo partito ci si può tranquillamente iscrivere on line... be', io questa cosa la voglio chiarire, perché non vorrei qualcuno pensasse cose diverse da quelle che sono. L'iscrizione on line credo sia stata immaginata per gli italiani all'estero che desiderano compiere manifestazioni d'adesione, o in realtà cittadine in cui manca la struttura del partito... E allora, io mi domando, e chiedo anche a voi: nelle realtà organizzate, come può qualcuno pensare di procedere a un'iscrizione online e poi dichiararsi iscritto al partito?». Anche se il nome e cognome della destinataria degli strali non viene pronunciato, non è poi così difficile capire a chi ci si riferisce. Anche perché negli ambienti di una certa Destra da tempo si mormora a favore dell'ipotesi di una candidatura a sindaco dell'ex assessore.

«Io da quest'equivoco voglio assolutamente uscire perché, scusate se lo dico io stesso..., mi sento una persona perbene. Dico allora che a me non è pervenuta, a tutta stamattina, alcuna iscrizione on line da parte del partito – prosegue Gullace, come un rullo compressore – : non so se possa essere giunta proprio in queste ore al coordinamento regionale..., ma a me sicuramente no». E nel procedere, il riferimento torna al caso-Anoldo: «Càpitano tutte a me: meno male che mi sono attrezzato con Vincenzo Maria Romeo che è uno psichiatra, e potrà occuparsi di casi del genere... – ironizza Michele Gullace –. Mi telefona uno e mi dice: sono iscritto al partito!, faccio la lista a San Luca! E allora io: 'Ma lei è di San Luca?' 'No'. 'Ma lei ha parenti a San Luca?' 'No... No, perché questa è una cosa è importante... dobbiamo farla...'. Al che io faccio notare 'Ma noi a San Luca non c'è la sede?, non abbiamo dei riferimenti?' 'No, mi sono iscritto on line...'. Ora: siccome succede anche questo, che la gente pensa non di scavalcare o di superare quelli che sono i limiti dell'organizzazione, ma che questo possa risultare un escamotage per arrivare 'più vicini' a partecipare in modo diretto al partito, vi voglio far notare che nel nostro partito non serve tanto la tessera quanto la presenza, il lavoro, la fidelizzazione; il rapporto umano, soprattutto... E invece ci ritroviamo davanti a dichiarazioni in cui questo o quello dicono di essere amici di Salvini e che parlano solo con Salvini... (e qui il riferimento pare più ai fratelli Nuccio e Franco Recupero, ndc). Non va bene!, non è una forma di rispetto verso chi lavora e verso chi s'impegna!», quasi urla il commissario leghista Michele Gullace in uno sfogo, «nessuno si deve permettere di non avere rispetto alle persone. E io non ho mai visto in vita mia che la gente aderisce al partito tramite i giornali, con spot o con dichiarazioni... mi è capitato soltanto adesso, forse al culmine della mia carriera politica. Ma questo non mi era mai successo. Eppure mi càpita d'incontrare persone che mi dicono: 'Io mi sono fatto il selfie con Salvini, sono suo amico personale Salvini... ora lo chiamo'. Be', se tutti quelli che hanno fatto un selfie con Matteo Salvini sono suoi amici personali, temo proprio che il nostro leader uscirà pazzo... Noi allora non intendiamo 'fare prigionieri', non vogliamo fare polemica con nessuno: da lunedì apriremo questo laboratorio politico, diverso e assai corposo nella qualità, per contattare, avvicinare le persone che credono e perseguono un vero cambiamento nella politica. Dopodiché, è doveroso ribadire che quest'occasione è una giornata 'storica' per consentirci di perseguire il cambiamento e il primato della politica: non poteva certo essere questa la sede per alimentare polemiche sterili cui io non rispondo e non risponderò mai».

Be', però almeno la Minasi la si conosce, no? Certo all'Hotel Excelsior, dove pure non sono mancati volti nuovi e anche nuovissimi, Tilde non c'era... «Tilde Minasi – risponde Furgiuele a domanda specifica – è una persona perbene, una persona che faceva parte del Movimento sovranista, col quale i nostri vertici nazionali hanno avuto un accordo elettorale... una persona che s'è voluta iscrivere online (...aridaje!, ndc) e che probabilmente può far parte della militanza di questo territorio». E già solo arrivare fino a qui sinceramente è paragonabile al generale degradato, che si vede strappare stellette e mostrine davanti alla truppa.

Ma c'è altro: «...Certo, nessuno può negare che noi oggi siamo qui, che ci sia stato un 4 marzo – soffia col mantice sul fuoco il parlamentare lametino della Lega –, che Domenico Furgiuele sia il coordinatore regionale, che Michele Gullace sia il commissario provinciale, che il coordinamento cittadino sia composto dalle persone che avete visto e che sono state appena nominate... Interlocuzione con la Minasi? Noi l'abbiamo avuta, visto che lei è stata candidata nella lista della Lega al Senato sùbito dopo Matteo Salvini, e continuiamo ad avere un'interlocuzione con lei, ma come persona che ha sposato le idee di Matteo Salvini e che vuole supportare il progetto... Come tanti altri che oggi sono in questa sala, e per i quali non ci vuole un'interlocuzione 'speciale'!, ma un'interlocuzione normale: c'è un gruppo di lavoro che interloquisce con tutti i militanti, con i simpatizzanti che magari neanche sono iscritti al partito, ma che comunque vogliono supportare le idee di Matteo Salvini».

Già. E le candidature? «...Be', le candidature sono sempre un'altra cosa».

Come dire: se il film che s'era fatto qualcuno era la scalata a Palazzo San Giorgio, hanno già finito di scorrere anche i titoli di coda.