Crollo palco Pausini a Reggio Calabria: arrivano le condanne per la morte di Matteo Armellini

crollopalcopausini600di Claudio Cordova - Sei condanne, un'assoluzione e una prescrizione per il crollo del palco che avrebbe dovuto sostenere il concerto a Reggio Calabria di Laura Pausini, ma che, invece, causò la morte del giovane rigger Matteo Armellini, avvenuta il 5 marzo 2012. Il giudice monocratico di Reggio Calabria, Lucia Delfino, ha emesso pochi minuti fa la sentenza, al termine di un lungo dibattimento, caratterizzato anche dall'avvicendamento del giudice chiamato a pronunciare il verdetto. Si chiude, quindi, il processo di primo grado, imbastito dalla Procura reggina (e, in particolare dal pm Rosario Ferracane, oggi in forza ad altro ufficio) per il collasso della struttura metallica di quasi 22mila chilogrammi e composta da sei pilastri reticolari.

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Il giudice Delfino ha condannato a 3 anni e 6 mesi di reclusione ciascuno Franco Faggiotto e Sandro Scalise, a 1 anno e 8 mesi Ferdinando Salzano e a 1 anno e 6 mesi ciascuno Pasquale Aumenta e Marcello Cammera. Dichiarata la prescrizione per Gianfranco Perri (accusato di un reato minore) e assolto il promoter Maurizio Senese.

La Procura ha sempre indicato come evidenti le responsabilità colpose che hanno causato la morte del giovane Matteo Armellini, schiacciato mentre svolgeva il suo lavoro di rigger nell'allestimento del concerto di Laura Pausini che era in programma in città al PalaCalafiore, impianto sportivo adibito per le competizioni sportive. Il palco e il palazzetto rimasero sotto sequestro per diversi mesi, proprio per consentire le indagini particolarmente complesse, soprattutto sotto il profilo tecnico.

Salzano era imputato quale rappresentante della F & P Group, committente esclusiva dei lavori di allestimento del palco alla Italstage, non avrebbe proceduto alla nomina di un direttore dei lavori "che avrebbe – è scritto negli atti processuali – da un lato rilevato i gravi errori e le evidenti omissioni presenti nell'elaborato redatto dall'ingegnere Franco Faggiotto, dall'altro lato vigilato sulla corretta esecuzione dell'opera". Faggiotto avrebbe redatto una progettazione errata e carente, priva di alcuna verifica: "Non teneva in considerazione la possibile presenza di forze orizzontali accidentali, l'eccessiva deformabilità della struttura metallica, non prevedeva che i piedi della struttura fossero zavorrati con blocchi di calcestruzzo, non teneva in considerazione la forte deformabilità elastica del piano di posa". In particolare, la Procura contestava l'omessa verifica della consistenza del piano di posa su cui doveva insistere l'enorme struttura necessaria per il concerto. Inoltre si sarebbe delegato tutto a un eventuale direttore dei lavori che, però, non verrà mai nominato.

Ma il nome più noto, almeno per i reggini, è quello dell'architetto Marcello Cammera, dirigente del Comune di Reggio Calabria con riferimento al Settore Progettazione ed Esecuzione dei Lavori Pubblici, attualmente imputato anche nel maxiprocesso "Gotha", celebrato contro la masso-'ndrangheta. Per Cammera (difeso dagli avvocati Massimo Canale e Carlo Morace) il giudice ha disposto una condanna a un anno e sei mesi, escludendo comunque l'aggravante – per quanto concerne l'omicidio colposo – riguardante la violazione delle norme sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Per la Procura avrebbe omesso di "adottare un provvedimento di inibizione all'inizio dei lavori di costruzione della struttura metallica all'interno del palazzetto, dopo la consegna dell'impianto, di immediata sospensione dei medesimi lavori, non segnalando inoltre il pericolo grave e imminente di un crollo (poi avvenuto) della costruenda struttura metallica ai soggetti a vario titolo nell'organizzazione e realizzazione delll'evento musicale e/o alle autorità amministrative competenti". E questo, sempre secondo le indagini, pur non avendo la disponibilità degli elaborati tecnico-progettuali relativi all'impianto sportivo, in assenza di un nulla osta della Commissione Provinciale di Vigilanza sui locali di pubblico spettacolo e intrattenimento e avendo ricevuto il progetto pieno zeppo di irregolarità.

Un concerto, quello di Laura Pausini, organizzato dalla Esse Emme Musica, di Maurizio Senese, tra gli imputati nel procedimento, ma assolto. Condannato, invece, Sandro Scalise, coordinatore della sicurezza per l'esecuzione dei lavori di costruzione della struttura e nominato dalla Esse Musica di Senese.

A distanza di oltre sei anni dalla tragedia, arriva dunque la sentenza di primo grado. Una prima verità. Il giudice ha anche disposto il pagamento di una provvisionale di 200mila euro nei confronti di Paola Armellini, mamma di Matteo, costituitasi parte civile, mentre ha rimandato proprio al separato giudizio civile la rifusione del danno.