Locri (RC), mons. Oliva: “Nostra economia è condizionata da estorsioni, troviamo il coraggio di reagire”

"Ancora una volta, dopo il caso relativo alla costruzione della sede Caritas diocesana "Santa Marta", apprendo dalla stampa che anche sui lavori di restauro dell'episcopio e' stato estorto il pagamento di una tangente da parte delle cosche mafiose locali. E' una notizia che conferma la presenza invasiva della mafia nel nostro territorio". Lo afferma il vescovo della diocesi di Locri-Gerace, monsignor Francesco Oliva

"Appare chiaro che essa continua ad agire e a coltivare illegalmente i suoi loschi affari, condiziona l'economia locale ed impedisce lo sviluppo del territorio. Solo perche' uccide di meno non si dica che non esiste.

C'e' una 'pax mafiosa' fra le cosche locali che fa lo stesso tanto male, che colpendo le imprese danneggia l'economia del nostro territorio e toglie speranza ai nostri giovani costringendoli ad emigrare. Occorre una reazione forte. Non si puo' restare in silenzio. L'omerta' e la complicita' - aggiunge - sono nemici del bene comune. Ancora manca il coraggio della denuncia. Molte imprese non hanno tale coraggio non intendendo mettere a rischio le proprie possibilita' operative. Ma tutta la societa' deve reagire di fronte al fenomeno estorsivo del pizzo. La curia come ente committente di tali lavori si sente danneggiata ed e' pronta a reagire per come puo' sentendosi parte lesa.

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E' risaputo che la nostra povera economia e' terribilmente condizionata dai maggiori costi di un'opera dovuti alle frequenti estorsioni. Un plauso alle forze dell'ordine e alla magistratura che con i loro mezzi investigativi riescono a far emergere il marcio di un'organizzazione criminale che fa attorno a se' il deserto, creando ancora tanta sudditanza psicologica e asservendo la povera gente. Troviamo il coraggio di reagire denunciando chi si rende responsabile di tali atti estorsivi".