"Mi arrendo": con queste poche parole il giovane boss della potente cosca Pesce di Rosarno si è arreso, senza opporre alcuna resistenza, agli uomini della Squadra Mobile Reggina che lo hanno scovato in un appartamento della sua cittadina.
Insieme a lui, nel luogo della cattura, vi erano anche delle altre persone, la cui posizione è ora al vaglio degli inquirenti, che potrebbero contestargli il reato di favoreggiamento.
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