Catanzaro, “I quartieri”: “La fiumarella è un rischio certificato per la città”

"C'è una verità oggettiva che caratterizza il panorama ambientale della città di Catanzaro. Questa è la Fiumarella, diventata nel tempo, un po' per un costume di inciviltà di alcuni cittadini, un po' per l'insistenza di controllo e gestione degli organi deputati, una vera e propria discarica a cielo aperto, dove una vegetazione, ormai tropicale ne garantisce l'anonimato e soprattutto un pericolo sia ambientale che per la pubblica incolumità.

E' importante l'attenzione che non si conclude solo con la denuncia a mezzo stampa, quando poi, soprattutto nella zona sud della Fiumarella la vegetazione supera gli argini, mentre a monte si intravedono, come "opere" d'arte, arenate carcasse di lavatrici o di frigoriferi, nel totale disinteresse civico ed ambientale.

E' così che non si considera il pericolo che incombe, quello che è una caratteristica delle fiumare calabresi di essere asciutte nei periodi estivi, per diventare improvvisamente fiumi in tempesta che devastano il territorio, come da sempre certifica la Protezione Civile.

Però a Catanzaro c'è l'eccezione. La Fiumarella in periodo di secca, stranamente, proprio all'altezza del quartiere S. Maria risorge con l'acqua! Non è di certo un fenomeno carsico quella specie di rigagnolo o meglio un ruscello, la cui natura è dubbia. Sarà un perdita idrica della rete comunale o forse, cosa più accreditabile, uno sversamento di liquami domestici o non?

Detto ciò, allora l'ambientalismo e la gestione del territorio impone un atto di responsabilità a chi di dovere... Il tratto della Fiumarella necessita di interventi programmati, quelli che prima del prossimo inverno mettano in sicurezza l'alveo del fiume, il cui degrado è sotto gli occhi di tutti. Soprattutto se si considera che non possiamo parlare di turismo, né di ambientalismo, se non si recupera proprio la Fiumarella, che peraltro sfocia a mare nel quartiere turistico, o presunto tale, della città capoluogo.

A poco servono i buoni propositi se il problema non lo si affronta con metodo. Basti pensare, ed anche questo è noto a tutti, che le briglie all'interno della Fiumarella, sono di fatto scomparse. Anche questo aggrava il quadro del dissesto idrogeologico, perché quelli che sono ed erano elementi utili – le briglie - per rallentare la velocità del corso d'acqua evitando il trasporto del solido, oggi non svolgono più la loro funzione aumentando lo stato di abbandono del corso d'acqua e la sua pericolosità...improvvisa!". Lo afferma Antonio NISTICO' – Coordinatore Cittadino Associazione I QUARTIERI.

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