Asp di Catanzaro, D'Ippolito (M5S) a Scura: "Blocchi gli atti che fermano il rilancio della sanità lametina"

«Il commissario Scura intervenga subito sulle recenti deliberazioni con cui l'Asp di Catanzaro ha destinato allo stabilimento ospedaliero di Soverato il personale, gli arredi e le attrezzature sanitarie dell'ex unità operativa complessa di Audiologia e Foniatria di Lamezia Terme, già a lungo impropriamente allocati al Pugliese-Ciaccio di Catanzaro, con cui ha nominato Carmine Dell'Isola direttore del dipartimento di Staff gonfiandogli lo stipendio del 70% e con cui ha disposto la modificazione degli spazi dell'ospedale di Lamezia Terme già interessati da gravi tagli del Piano di rientro». Lo afferma, in una nota, il deputato M5s Giuseppe d'Ippolito, che aggiunge: «Nello specifico si tratta di provvedimenti, dell'ormai remissivo direttore generale Giuseppe Perri, che levano risorse finanziarie, umane e strumentali al doveroso rilancio del presidio ospedaliero lametino, compromettendone la fattibilità. Nel contempo si tratta di scelte che, in una fase di costante e non più accettabile amputazione dei servizi, premiano ancora una volta artefici di programmazioni che hanno penalizzato la sanità di Lamezia Terme, anche in posizione di conflitto di interessi». «Come sempre il Movimento 5stelle – assicura il deputato – non consentirà a Scura di scaricare su altri le proprie responsabilità. La gestione del Piano di rientro richiede in primo luogo un'attività di vigilanza sulle aziende sanitarie, nelle quali, come nel caso che ci occupa, tante volte sono assunte decisioni che producono sprechi evidenti e disservizi inaccettabili». «Scura – conclude D'Ippolito – pensa che non abbiamo colto la sua intenzione di prolungare il commissariamento per altri anni. Sappia che il nuovo governo è ben al corrente della sua silenziosa strategia, grazie all'attenzione costante che il Movimento 5stelle ha sempre rivolto alla sanità calabrese, affossata dall'opportunismo dei vecchi partiti, dalla complicità dello stesso Scura e dalla malafede del governatore Oliverio, il quale, avendo distrutto il dipartimento regionale Tutela della salute e nominato direttori generali inadempienti quanto a lui obbedienti, non può pretendere l'investitura quale commissario ad acta».

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