U.Reggina: adelante con juicio

gallucadi Paolo Ficara - Per vincere i playoff, prima bisogna arrivarci. Non ci sono dubbi che il presidente Gallo abbia investito tutte le risorse possibili, per rendere la Urbs Reggina competitiva al punto da non temere il confronto con nessuno. Tra il non temerli ed il vincerli, questi scontri, però ce ne passa. Quest'anno si possono commettere tanti errori, non si farà male nessuno. Lo abbiamo sottolineato più volte. È il momento giusto per sperimentare. Capire cosa non fare. Sbatterci il muso.

Gallo ha trovato un'area tecnica, un'area organizzativa ed un'area comunicazione. A poco più di un mese dal suo insediamento, l'unico sollevato dall'incarico è Roberto Cevoli. Che di tutti i dipendenti "ereditati", era il più serio e credibile. Detto questo, anche Mazzarri si sarebbe trovato in difficoltà nel sostituirlo. In quanto sarebbe stato difficile, oggettivamente, migliorarne i risultati alla guida di una squadra profondamente rinnovata. Figuriamoci Drago.

Intendiamoci. A livello di serietà, è arrivato un professionista di pari livello rispetto a "chi lo ha preceduto" (si chiama Cevoli, nominarlo non è vietato). Esistono (anche) degli aspetti positivi, nelle tre partite della gestione Drago. Non contando i se ed i ma (se Baclet non sbaglia il rigore, se l'arbitro non è severo sul contatto Gigliotti-Solini), perché se Baclet non calcia addosso a Furlan, a quest'ora Auteri è con la flebo. Si è subito solo un gol, su rigore. Abbiamo riscoperto Franchini. E già questo ci basta per augurare al tecnico crotonese, un giorno, di poter diventare commissario tecnico della nazionale brasiliana. In modo da poter esprimere dalla prima partita un bel gioco. In Serie C servono mesi. Se si hanno giocatori con caratteristiche adatte. Esistono calciatori tecnicamente squisiti, che però vogliono la palla sul piede.

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Ora proviamo a sintetizzare gli aspetti negativi ed i passi indietro, sperando di dimenticarcene qualcuno. Altrimenti rischieremmo di finire l'articolo al fischio d'inizio del prossimo match. Anche con Cevoli si toppava sistematicamente il primo tempo, adesso si fa altrettanto nella ripresa. Si è tornati alla difesa a quattro, gli allenatori avversari ringraziano e puntano sistematicamente il terzino sinistro di turno. Tranne Franchini, non ci sono altre mezzali pure per praticare il 4-3-3. Che poi, è quasi sempre sembrato un 4-5-1. Bellomo come mezzapunta (non esterno, mezzapunta) ha prodotto due gol, un assist ed una giocata importante (poi finalizzata da Doumbia contro il Catanzaro) in quattro partite. Nelle ultime tre, partendo qualche metro indietro, zero. Un conto è saltare un paio di uomini, per poi arrivare al tiro o conquistarsi una punizione. Un altro conto è doverne saltare quattro. Infatti gli amaranto non hanno mai battuto punizioni dal limite, nel trittico di Drago. L'unico rifornimento per Baclet è stato il cross di Franchini a Siracusa. Cevoli, nelle quattro partite in cui ha potuto usufruire dei rinforzi invernali, ha prodotto otto gol. Con la nuova gestione siamo fermi alle due reti di Siracusa, per il momento. E non è che siano fioccate le occasioni.

Se pensate di aver letto l'aspetto più preoccupante nel precedente capoverso, vi sbagliate.

Nel momento dell'insediamento e nei giorni successivi, in termini di dichiarazioni (e temiamo, poi, nelle vie di fatto), Drago ha dipinto un quadro degno della terzultima in classifica. Aspetto mentale, aspetto tattico, aspetto atletico. Come se fosse tutto da rifare. Ma è sul piano atletico che bisogna riflettere. È vero che la squadra, con Cevoli, non ha quasi mai segnato nel primo tempo. Ma è anche vero che i punti e la classifica gli davano ragione. Settimo posto al giro di boa, con un organico in cui Sandomenico era Pelè. Andare a modificare questo aspetto a febbraio, è una scelta rischiosissima. Passare dalla massa alla brillantezza, magari consentirà dei cambi di passo a maggio e giugno, per i playoff. Ma quando mancano nove partite al termine del campionato, a maggio rischi di essere al mare. Aggiungiamoci che cinque titolari (Baclet, Strambelli, Bellomo, De Falco e Gasparetto), più Doumbia sei e più Procopio fanno sette, sono nuovi ed hanno sostenuto la preparazione atletica altrove. Vanno uniformati. Per dimostrare di essere maghi della preparazione atletica, oltre che della tattica, c'è tempo nella prossima stagione. In quella attuale, bisognava toccare il meno possibile.

Possiamo passare per presuntuosi nello sforzarci di spiegare tutti questi aspetti, non avendo mai svolto la professione né di calciatore, né di dirigente e né di allenatore. Ci definiamo presuntuosi, in misura direttamente proporzionale alle carenze di chi avrebbe dovuto fornire a Drago un quadro realistico.

Quella di domenica in casa della Juve Stabia, non è affatto una partita dal pronostico chiuso. Le vespe stanno pagando, a livello di idee ed energie, la lunga fuga solitaria. Sono reduci da due 0-0 consecutivi. Contro il Catanzaro, al "Menti", poteva starci la sconfitta. Se la Urbs Reggina infliggerà agli uomini di Fabio Caserta il primo stop stagionale, si registrerà una nuova importante impennata d'entusiasmo. È una gara spartiacque per entrambe le formazioni, dato che il Trapani è adesso a -4 dalla capolista.

Fermo restando che per una sconfitta non muore nessuno. E nemmeno se non si riuscissero a raggiungere i playoff. Saremmo morti solo se non fosse arrivato Luca Gallo. Gli errori sono a fin di bene, dettati dalla voglia di levare la tifoseria da una categoria che lo stesso presidente ha definito un insulto. Ma sono errori. Adelante con juicio, direbbe Manzoni.