Avis Calabria: “Il volontariato e la donazione di sangue, una responsabilità etica”

"La sede regionale Avis della Calabria e le sue consorelle sparse su tutto il territorio regionale, hanno appreso con una certa sorpresa e tanta amarezza la notizia che ha visto come protagonista la FIDAS, vale a dire il blocco delle raccolte nell'ambito del territorio della Provincia di Cosenza per il perdurante ritardo dell'ASP di Cosenza nell'erogazione delle quote di rimborso delle unità di sangue già raccolto e conferito alle strutture sanitarie.

Tale atteggiamento crea per il sistema sanitario e soprattutto per quanti vivono dignitosamente e sopravvivono grazie alle trasfusioni di sangueun enorme disagio per cui le suddette azioni di stop sono a noi estranee.

Infatti, per noi fare volontariato è uno stile di vita che pretende una responsabilità etica e di comportamenti che non ammette deroghe.

Condividiamo, senza dubbio, ledifficoltà create da comportamenti profondamente lesivi per l'esistenza stessa delle associazioni di volontariato messe in atto da alcune Aziende Sanitarie che, a fronte di fondi finalizzati allo scopo, non mantengono fede ai loro doveri sul fronte dei rimborsi. Si ostinano pervicacemente a trattare le associazioni come semplici fornitori.

Vogliamo ricordare atutti che i fondi destinati alle organizzazioni di volontariato sono veri e propri rimborsi riconosciuti e quantificati da una legge dello Stato e sono finalizzati a rifondere le spese effettivamente sostenute e debitamente documentate.

L'augurio è che le criticità in atto possano rientrare e che vangano ripristinate le attività di raccolta ed erogato quanto necessario per il proseguimento delle stesse". Lo afferma l'Avis Calabria.

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