Progetto “Cantiere Abatemarco”, il consigliere regionale Gallo chiede chiarimenti sullo stato della procedura: “Da giunta Oliverio operazione propagandistica sulla pelle dei Comuni”

Che fine ha fatto il progetto "Cantiere Abatemarco"? Quali misure sono state adottate per consentire l'adeguata informazione in favore dei Comuni?

Sono alcuni dei quesiti che il consigliere regionale Gianluca Gallo pone in riferimento all'iniziativa progettuale concordata tra Regione, Sorical, Unical e Comuni nell'estate del 2017, nel bel mezzo di una crisi idrica aggravata da un lungo periodo di siccità. «In quella occasione – ricorda il capogruppo della Cdl – si definì un insieme di interventi strutturali da porre a base di un progetto pilota che avrebbe dovuto costituire, di fatto, il primo passo sostanziale della non ancora costituita ma obbligatoria Autorità idrica regionale». Nello specifico, con successiva ed apposita delibera di giunta regionale adottata nel corso del 2018, si approvò uno schema di protocollo d'intesa da sottoscrivere tra le parti, destinando 10 milioni di euro alla messa in sicurezza, da parte di Sorical, dello schema idrico dell'acquedotto Abatemarco, ed altri 12 milioni all'ingegnerizzazione delle reti idriche dei comuni serviti dallo stesso acquedotto. «A parte le legittime considerazione in ordine alle modalità ed ai criteri di individuazione dei Comuni destinatari di tali stanziamenti – osserva Gallo – c'è da rilevare come del progetto si siano praticamente le tracce: negli ultimi mesi diverse amministrazioni locali hanno sollecitato l'assunzione di impegni precisi, senza tuttavia ottenere risposta. Peraltro, se si considera che Sorical è una società per azioni deputata unicamente alla gestione degli acquedotti di proprietà regionale, e che la stessa attualmente è in fase di liquidazione e dunque impossibilitata a portare avanti operazioni di tal genere, le preoccupazioni crescono». Da qui l'invito al Governatore Mario Oliverio «a spendere una qualche parola sulla vicenda: Sorical ed i suoi lavoratori, come pure i Comuni calabresi, hanno bisogno di certezze, non di contentini, specie in un settore, quello del servizio idrico integrato, in cui grande è stata la confusione originata dall'incompetenza politica della giunta regionale». Conclude l'esponente della Cdl: «Presenterò sul punto una specifica interpellanza: c'è bisogno di risposte concrete, non di giochi di prestigio, buoni solo per qualche magheggio da campagna elettorale».

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